Castelli di Duino

Дуинский замок; Замок Дуино; Замок Дуино; Фриули-Венеция-Джулия; Италия

Al limitare dell’antica laguna litoranea del lacus Timavi, citata da Plinio il Vecchio e rappresentata nella Tabula Peutingeriana come sito di precipuo interesse per Roma, si trova l’abitato di Duino, le cui vicende storiche s’intersecano con quelle del fiume Timavo, che erompe a breve distanza dal mondo sotterraneo, con quelle del viaggio degli Argonauti e di Giasone, con quelle del dio Mitra, venerato in un santuario ipogeo… e con molte altre suggestioni, tra mito e leggenda.
I due castelli di Duino, a picco sul mare, sorgono in prossimità di quel lucus, o bosco sacro, in cui trovò forma un vero e proprio pantheon, nel corso dei secoli.
Ed ancora oggi, nel loro ardito stagliarsi sul mare, raccontano di questo fitto intreccio di storie.

L’origine della rocca più antica, oggi in rovina, è incerta. Più intelligibile quella del castello cosiddetto nuovo che, sorto in prossimità di un’importante snodo viario d’epoca romana, incorpora i resti d’una torre di vedetta, al servizio della vigilanza di questo punto nevralgico dell’alto Adriatico.
Ed è proprio attorno alla torre romana che sorgerà la fabbrica del castello nuovo.
Voluta verso la fine del XIV secolo da Ugone di Duino, capitano dei Duchi d’Absburgo, la costruzione del castello nuovo fu iniziata per sostituire quello del mille, in rovina dopo le invasioni turchesche.
Il castello, già sotto gli Absburgo, passò in mano a diverse casate nobiliari, tra cui quella degli Hofer von Hoenfels, che si fuse con i della Torre-Valsassina.
Successivamente, questo ramo si fuse a sua volta con i Thurn und Taxis che, nella loro naturalizzazione italiana, sono gli attuali proprietari del maniero.

August Tischbein 1842

August Tischbein, 1842

La meraviglia espressa dal contesto naturale del castello non è seconda a quella che sorprende il visitatore intento a esplorarne le sontuose stanze, che conobbero tra gli importanti ospiti Franz Liszt e il poeta Reiner Maria Rilke, che qui trascorse alcuni mesi.
Durante la sua permanenza, intervallata con alcuni viaggi a Venezia, compose una raccolta lirica intitolata Duineser Elegien, in cui affronta i temi della vita, del sentimento e della morte.
Una leggenda vuole che non fu l’unico poeta a frequentare i castelli: sembra che anche il sommo Dante Alighieri sia transitato di qui..
E non è un caso che il luogo sia fonte di grande ispirazione artistica: pure l’architetto vicentino Andrea Palladio lascia una sua impronta nel castello, progettando il capolavoro architettonico della scalinata interna a chiocciola.
Il parco, a corollario, suggella l’abbraccio tra cielo e mare del castello.
Ricco di essenze e raffinato nella sua romantica struttura, è scrigno di litiche testimonianze storiche e archeologiche della zona.

 

associazione-culturale-Lacus-Timavi

sezione realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Lacus Timavi

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