‘Non cercate nel monte un’impalcatura per arrampicare, cercate la sua anima’.
Con questa frase il celebre alpinista, botanico e filarmonico goriziano Julius Kugy probabilmente salutava con deferente affetto le ardite guglie rocciose delle Alpi Giulie, sua passione per una vita, che lo portarono a esserne il cantore.
A lui, uomo cosmopolita nell’essenza, sono dedicati diversi monumenti in Italia, Slovenia e Austria.
E le sue amate Giulie scavallano i confini e si estendono in Slovenia, con il rilievo più alto del monte Tricorno-Triglav, che raggiunge i 2864 metri.
Ma gli sterili numeri non sono sufficienti a rappresentare l’aspra e affascinante natura del luogo e la bellezza sfaccettata di queste montagne.
Sono piuttosto i vari, diversi aspetti della zona a rendere qualitativamente assoluta la sua attrattiva.
Il monte Lussari è uno di questi, con il suo Santuario meta di pellegrinaggi già dal XVI secolo e con il suo suggestivo, piccolo borgo.
Servito da modernissimi impianti sciistici, accoglie la più famosa pista da sci regionale, la Di Prampero, omologata per le competizioni di Coppa del Mondo, divenuta meta per gli appassionati anche per lo sci notturno, essendo perfettamente illuminata.
Il monte Lussari si erge alle porte della cittadina di Tarvisio, d’origini romane, ma abitata già dai celti Taurisci da cui, probabilmente, prende il nome.
Dopo secoli di contese, la cui memoria serba ancora parte del sistema fortificato, il centro montano si presenta oggi come un elegante luogo di vacanza per tutto l’anno, essendo situato al confine con Austria e Slovenia e disponendo di un’offerta completa per gli amanti dello sci, del trekking, dell’escursionismo e della mountain bike.
Senza dimenticarsi del relax…
A breve distanza si possono visitare due gemme alpine: i laghi di Fusine in Valromana, che prendono il nome dalle antiche fucine della zona, da secoli dedita all’industria del ferro.
I due meravigliosi laghi sono di origine glaciale e son accolti in un anfiteatro montano mozzafiato, punto di partenza per le escursioni sui maestosi monti circostanti.
Una curiosità: sono stati più volte individuati come la zona d’Italia ove le temperature raggiungono le quote più basse, durante l’inverno.
Anche per le Alpi Giulie è difficile suggerire dunque in poche righe l’emozione che il loro arpeggio sa suscitare, tra i profumi tipici del bosco e quelli ancor più tipici delle pietanze tradizionali che, come le lingue parlate, rappresentano una vitrtuosa miscellanea dell’esperienza di vita delle genti che qui vivono, transitano e sognano, da millenni.
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