Carnia

Фриули Венеция Джулия,Friuli Venezia Giulia, Италия; Фриули

Giovanni Canciani, illustre intellettuale originario del paese carnico di Paularo, alla sua amata Carnia natia dedicò un inno. Questo inno, il ‘Carnorum Regio’, è il primo dedicato a una regione italiana. In questo caso si tratta di una regione geografica.
Perché la Carnia rappresenta un’ulteriore anima del Friuli, connotata dalla fierezza e dall’autenticità di una gente che conserva un plurisecolare patrimonio culturale, che spazia dall’archeologia, ai riti di origine celtica e alle tipiche Pievi (da plebs, popolo), antiche chiese costruite a partire dal V sec. sotto il Patriarcato di Aquileia su sopraelevazioni naturali, che trovarono nella Chiesa di Zuglio il centro principale di evangelizzazione.
La storia di questo luogo montuoso parte dal nome, che deriva da latino Carniacum, riferito alla popolazione locale dei Carni, popolazione già descritta dallo storico romano Tito Livio. Popolazione che, probabilmente, visse per molto tempo tra Danubio e Reno, dove abitavano molti popoli celtici.
I Carni, la cui struttura di governo era imperniata sulla figura di un regnante e d’una casta sacerdotale, si sottomisero a Roma nel 115 a.C..
E di Roma perviene ancora traccia a Zuglio – l’antica Julium Carnicum – ove si può ancora ammirare quanto resta del foro romano. Molteplici, poi, furono le vicissitudini che interessarono questo territorio, per lo più affini a quelle che videro coinvolto il restante territorio regionale: la Carnia fu annessa all’Italia nel 1866.
Le Alpi Carniche, importante settore alpino italiano, sono fascinose protagoniste assolute di questo territorio e s’elevano fino ai quasi 2800 metri del Monte Coglians, apprezzata meta alpinistica ed escursionistica.
Ed è proprio lo sport praticabile in montagna che, in questo lembo di Friuli, trova suo terreno d’elezione.

Con i comprensori sciistici di Ravascletto-Zoncolan e di Forni di Sopra, gli appassionati di sport invernali trovano dei resort ideali per la pratica alpina e nordica, oltre a un corollario panoramico che spazia sino alle aguzze guglie delle Dolomiti Orientali, già patrimonio dell’Unesco.
Oltre all’amenità dei luoghi, particolare cenno merita la tradizione culinaria locale, ‘povera’ negli ingredienti ma ricca dell’autenticità degli stessi. E quindi parte integrante dell’esperienza sensoriale. Un’esperienza diversa da quella apprezzabile nel vicino Cadore, più soggetto al turismo di massa.
Nelle vallate, nelle pievi e nei piccoli borghi si può ancora respirare il sapore essenziale del luogo, che cadenza il lavoro stesso dei suoi abitanti.
Estremamente caratteristici sono i mulini ad acqua, come quello di Piedim di Arta Terme, ove l’attività di molitura è ancora ad oggi molto apprezzata e tramandata da generazioni.
La Carnia, in definitiva, rappresenta con le sue montagne il coronamento di un’esperienza sensoriale che solo in Friuli Venezia Giulia si può fare, in un territorio concluso tra Mediterraneo e Alpi, vero compendio di universo.

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